Non tutte le condizioni di sofferenza psicologica sono riconducibili a specifici disturbi catalogati, come il disturbo depressivo o il disturbo da attacchi di panico. Esistono numerose situazioni nelle quali la persona avverte un disagio soggettivo ti tipo, per così dire, più “esistenziale”. Ciò che avviene è fondamentalmente la perdita di un equilibrio psicologico che precedentemente si aveva, e ciò si esprime con un disagio emotivo e con difficoltà relazionali, lavorative etc. La persona si sente confusa, abbattuta, insicura, avverte una perdita di senso in molte aree della sua vita. Le conseguenze possono essere varie: dall’abbattimento, ai disturbi del sonno, ai problemi sessuali, a stati di ansia, a perdita di interesse per attività che precedentemente interessavano il soggetto.
Spesso gli stati di disagio psicologico fanno seguito a cambiamenti negativi nella vita (perdita del lavoro, divorzio…), o più in generale a difficoltà di adattamento ai cambiamenti (cambiamento del luogo di abitazione, disabilità di un familiare…).
In tutti questi casi, è importante sottolineare che la variabile fondamentale non è l’evento esterno in sé, ma le specifiche modalità con le quali il soggetto da senso a ciò che gli accade. È ormai dimostrato, infatti, che la nostra mente ha tra le varie funzioni quella di dare senso all’esperienza che ci accade. Di fronte alla perdita del lavoro, ad esempio, alcuni reagiscono con abbattimento o perdita della speranza, altri trovando maggiormente la spinta a reagire. Le diverse modalità di reazione allo stesso evento derivano dal fatto che ognuno di noi è portato a percepire la realtà in base ai suoi specifici schemi di interpretazione (schemi cognitivi), i quali a loro volta derivano dalle nostre esperienze di vita e dai modelli con i quali siamo cresciuti.
Sono i nostri schemi cognitivi a dare un diverso significato agli eventi che ci accadono. Quindi, se ad esempio abbiamo uno schema cognitivo in base al quale il futuro è sempre incerto e tendente al negativo, tenderemo a reagire alla perdita del lavoro con abbattimento e perdita di speranza. Facendo un altro esempio, se una persona ha uno schema cognitivo secondo il quale è difficilmente piacevole agli occhi degli altri, questa persona tenderà a reagire con disagio alla fine di una relazione, dal momento che il suo schema prevede una certa difficoltà ad instaurare nuove relazioni.
Da ciò ne segue che l’intervento psicologico di queste forme di disagio passerà per l’analisi di queste specifiche modalità di lettura degli eventi da parte della persona, rendendola consapevole dei suoi meccanismi di funzionamento e delle sue emozioni. Una delle porte d’accesso sarà lo studio del legame tra i propri pensieri, i propri comportamenti e le proprie emozioni. Questi legami lasceranno emergere alla persona i suoi personali modi di dare significato agli eventi. Inoltre, il lavoro insieme allo psicologo favorirà una graduale ristrutturazione delle reazioni emotive della persona.